Dopo il boom iniziale diminuisce il numero delle segnalazioni di morti di anziani cui era stato inoculato il vaccino anti-influenzale Fluad, della casa farmaceutica Novartis, che ha il quartier generale a Berna, ma che produce il vaccino a Siena, nella sede storica dell’ex Sclavo, diventata Biocine, poi Chiron prima di essere acquistata dalla multinazionale svizzera. La Rete nazionale di Farmacovigilanza ha segnalato fino ad ora un totale di 13 morti sospette. Si tratta nella grande maggioranza dei casi di soggetti affetti da gravi patologie croniche di età molto avanzatain cui la morte potrebbe esser sopraggiunta per cause legate a tali patologie e non al vaccino.

Il nesso temporale, anche di 24-48 ore, tra inoculazione del vaccino anti-influenzale Fluad e decessi, non significa necessariamente nesso causale. 24-48 ore è il tempo considerato per morte sospetta dall’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, organo del Ministero della salute. Nei prossimi giorni sapremo dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) se i campioni dei lotti ritirati dal commercio risultano contaminati sul piano tossicologico e su quello microbiologico.

Se così non sarà, sarà ritirato e vi sarà il via libera per un loro riutilizzo, ma ben difficilmente vi potrà essere un’adesione convinta della popolazione alla vaccinazione. Rimarrà quasi sicuramente l’errato sospetto che l’industria farmaceutica possa avere in qualche modo condizionato l’esito dei test sui campioni di vaccino o che i controlli possano essere stati incompleti.

In realtà nulla di tutto questo accadrà considerando l’assoluta indipendenza dell’ISS e il coinvolgimento dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, organismo dell’Unione Europea. Anche paesi come la Germania, l’Austria e la Spagna, dove viene impiegato il Fluad, seguono con molta attenzione la vicenda aspettando i risultati degli esami tossicologici e microbiologici dei campioni esaminati. Se non dovesse risultare alcuna contaminazione, non vi sarebbe alcuna ragione per diffidare del vaccino, il Fluad, in commercio da molto tempo e distribuito in Europa in più di 50 milioni di dosi. Questo vaccino viene impiegato negli anziani per il fatto che contiene adiuvanti, come lo squalene, che ne potenziano l’immunogenicità e quindi la durata dell’immunizzazione.

E’ certo che la vaccinazione protegga dall’influenza e dalle sue complicanze. Non sono però personalmente convinto che siano ottomila le persone decedute ogni anno a causa dell’influenza. Questo numero sarebbe quello corrispondente alla differenza di mortalità nella popolazione italiana nella stagione invernale, rispetto alle altre, ma non convince la deduzione che queste morti sarebbero necessariamente tutte dovute ai virus influenzali e non ad altre cause. Sarebbe necessario dimostrare che ognuna di queste morti sia dovuta all’infezione da virus influenzali e dalle successive complicazioni(polmonari,cerebro-vascolari,cardiache).

Ma, indipendentemente dal numero reale di morti evitate, resta indiscutibile che la vaccinazione svolga una funzione importantissima per prevenire non solo l’influenza, ma una serie di gravi malattie come la polio, l’epatite B, il morbillo, il tetano, la difterite. Se la popolazione dovesse perdere fiducia nei vaccini e vaccinarsi di meno contro queste malattie, vi sarebbe quasi certamente un ritorno della polio attraverso l’immigrazione di massa da paesi africani, specie dalla Nigeria o asiatici, come il Pakistan e un aumento drammatico di meningite meningococciche, epatite B, morbillo. I vaccini attuali sono più sicuri ed efficaci rispetto al passato, perché prodotti con tecnologie più avanzate, ma anche quelli prodotti in passato hanno svolto una funzione importantissima.

Nessuna dimostrazione sull’efficacia dei vaccini potrebbe essere più convincente dell’eradicazione, avvenuta negli anni ’70, del vaiolo, malattia responsabile in passato di milioni di morti, a seguito di una campagna di vaccinazione di massa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

Dr. Walter Pasini

Direttore Centro Travel Medicine and Global Health