L’agente eziologico è la Richettsia prowazekii.  La malattia è trasmessa da pidocchi che parassitano il corpo umano, che si infettano nutrendosi del sangue di pazienti con tifo petecchiale acuto. I pidocchi infetti eliminano la rickettsia nella pelle quando si nutrono su un secondo ospite che diventa infetto grattando materiale fecale del pidocchio o il pidocchio schiacciato nella ferita provocata dal morso. Non c’è serbatoio animale.

L’inizio è variabile ma spesso improvviso  con cefalea, brividi, febbre alta, prostrazione, tosse e dolore mu- scolare severo. Dopo 5 o 6 giorni si sviluppa una eruzione maculare della pelle con inizio sul tronco supe- riore, e che si diffonde poi sul resto del corpo risparmiando solitamente la faccia, il palmo delle mani e la pianta dei piedi. Il tasso di letalità è superiore al 40% in assenza di specifico trattamento. Il tifo petecchiale è la sola malattia da rickettsia che può causare epidemie esplosive.

Il tifo petecchiale si verifica nelle regioni fredde (ad es. montagnose) dell’Africa centrale ed orientale, del Sud-America, dell’America centrale e dell’Asia. Negli ultimi anni la maggior parte delle epidemie si sono verificate in Burundi, Etiopia e Ruanda. Il tifo petecchiale si verifica in condizioni di scarsa igiene, come nelle prigioni e nei campi profughi.

Molto basso per la maggior parte dei viaggiatori. Gli operatori delle organizzazioni umanitarie possono essere esposti nei campi profughi e in altri luoghi caratterizzati da sovraffollamento e scarsa igiene. La pulizia è importante nel prevenire l’infestazione da parte dei pidocchi. Sono disponibili polveri insetticide da applicare sul corpo e sui vestiti per coloro che sono ad alto rischio di esposizione.