Il batterio Listeria monocytogenes è l’agente eziologico. La listeriosi colpisce un’ampia varietà di animali. L’infezione provocata dal cibo avviene nell’uomo attraverso il consumo di alimenti quali il latte non pastorizzato, i formaggi teneri, le verdure ed i prodotti derivati dalle carni come il paté. La listeriosi, contrariamente alla maggior parte degli agenti patogeni trasmessi con gli alimenti, prolifera facilmente nei cibi refrigerati che sono stati contaminati.  La trasmissione può anche avvenire da madre a feto, o da madre a bambino, durante la nascita.

La listeriosi causa meningoencefalite  e/o  setticemia nell’adulto e nei neonati. In donne gravide causa febbre e aborto. I neonati, le donne gravide, gli anziani e i soggetti immunodepressi sono particolarmente esposti alla listeriosi. In altri individui, la malattia si limita ad un lieve episodio febbrile acuto. In donne gravide la trasmissione dell’infezione al feto può portare a morte neonatale, setticemia alla nascita o meningite neonatale.

La malattia si può presentare in tutto il mondo, con incidenza sporadica. Il rischio per i viaggiatori generalmente é basso. Il rischio è aumentato dal consumo di latte e latticini non pastorizzati e da preparati a base di carne.

La prevenzione  si attua evitando il consumo di latte e latticini non pastorizzati. Le donne  gravide  e i soggetti immunodepressi devono adottare tutte le misure di sicurezza alimentare per evitare l’infezione da listeria e da altri patogeni trasmessi dai cibi.