I virus influenzali appartenenti alla famiglia Hortomyxoviridae. I virus influenzali sono classificati in tipo A, B e C sulla  base  delle loro proteine fondamentali.  Solo i tipi A e B causano una malattia umana di una qualche entità. I sottotipi dei virus influenzali A sono determinati dalle glicoproteine di superficie: Emoagglutinina (HA) o Neuroaminidasi (NA). Alti tassi di mutazione e frequenti riassortimenti genetici di questi virus contribuiscono ad una grande variabilità degli antigeni HA e NA. Mutazioni multiformi minori che causano piccoli cambiamenti  (antigenic  drift) si verificano relativamente spesso. L’antigenic drift consente al virus di evadere il riconoscimento immunitario causando ripetute epidemie influenzali durante gli anni interpandemici. Cambiamenti maggiori nell’antigene HA (antigenic shift) sono causati da riassortimenti del materiale genetico da differenti sottotipi A. Gli antigenic  shift che comportano nuovi ceppi sono eventi rari che si verificano attraverso il riassortimento tra sottotipi animali ed umani, per esempio in maiali co-infettati. Il virus di tipo B non manifesta antigenic shift e non è diviso in sottotipi.

Una trasmissione respiratoria si verifica principalmente a causa di goccioline disseminate da tosse e starnuti non protetti. Una trasmissione aerea di breve distanza dei virus dell’influenza può avvenire particolarmente negli spazi chiusi affollati. La contaminazione  con le mani e l’inoculazione diretta del virus sono altre potenziali fonti di trasmissione.

Un’infezione respiratoria acuta di severità variabile che va da una forma sintomatica ad una malattia fatale. I sintomi tipici dell’influenza includono la febbre con un inizio improvviso, brivido, mal di gola, tosse non produttiva cui si accompagna spesso cefalea, coriza, mialgia e prostrazione. Le complicazioni dell’infezione virale dell’influenza includono una polmonite primaria virale, una polmonite batterica, un’otite media e l’esacerbazione delle condizioni croniche sottostanti. La malattia tende ad essere più severa negli anziani, nei neonati, nei bambini e negli ospiti immunocompromessi. La morte che deriva dall’influenza stagionale si verifica principalmente negli anziani e negli individui con preesistenti malattie croniche.

L’influenza si verifica in tutto il mondo con tassi di attacco globale annuale stimati al 5-10% negli adulti e 20-30% nei bambini. Nelle regioni temperate l’influenza è una malattia stagionale che si verifica tipicamente nei mesi invernali. Essa colpisce  l’emisfero nord da novembre ad aprile e l’emisfero sud da aprile a settembre. Nelle aree tropicali non esiste una stagionalità e la circolazione influenzale si verifica tutto l’anno con parecchi picchi durante le stagioni della pioggia.

I viaggiatori come i residenti locali sono a rischio in qualsiasi paese durante la stagione influenzale. Inoltre gruppi di viaggiatori che comprendono persone provenienti da aree affette da influenza stagionale (per esempio navi da crociera) possono essere soggetti ad epidemie influenzali fuori stagione. I viaggiatori che visitano paesi nell’emisfero opposto durante la stagione invernale corrono un rischio speciale in particolare se non hanno acquisito alcun tipo di immunità tramite la vaccinazione. Gli anziani, le persone con pre-esi- stenti patologie croniche e i bambini sono i soggetti più a rischio.

Laddove possibile, evitare spazi chiusi affollati e uno stretto contatto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute. Il lavaggio delle mani dopo un diretto contatto con persone malate ed il loro ambiente può ridurre il rischio di malattia. Le persone  malate devono essere incoraggiate a mantenere la distanza con altri individui, coprire con la mano o con fazzoletti i colpi di tosse e gli starnuti e lavarsi spesso le mani. In alcune situazioni i medici possono raccomandare la profilassi antivirale o il trattamento precoce usando Oseltamivir o Zanamivir particolarmente per gli individui a rischio.

Ogni anno la composizione di vaccini influenzali viene modificata separatamente per gli emisferi nord e sud. L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica nel mese di febbraio la composizione del vaccino per la stagione influenzale dell’emisfero nord che inizierà in autunno. Un vaccino ottenibile in un emisfero può offrire solo una protezione parziale contro l’influenza nell’altro emisfero, sebbene da alcuni anni i virus nei vaccini stagionali dell’emisfero nord e dell’emisfero sud possano essere identici dal punto di vista antigeni- co. I vaccini disponibili contro l’influenza stagionale non proteggono contro l’influenza aviaria.

I viaggiatori affetti da condizioni cliniche che li pongano a rischio di complicazioni, devono essere vaccinati regolarmente ogni anno.