CAPITALE: Tokyo – ALTITUDINE: 10 m

CERTIFICAZIONI RICHIESTE

Nessuna

 

RISCHI PER LA SALUTE

  • Malattie trasmesse da artropodi – Endemica è la febbre emorragica con sindrome nefrosica (febbre emorragica di Corea trasmessa da roditori). Possono verificarsi epidemie di dengue. Casi sporadici  sono riportati tra il personale militare a Okinawa. Una trasmissione enzootica senza casi umani è stata os- servata a Hokkaido. In alcune valli del paese, a volte, si osservano casi di febbre fluviale del Giappone (tifo delle foreste).
  • Encefalite giapponese – La maggior parte di casi si verifica da luglio ad ottobre. Prima del programma di vaccinazione introdotto alla fine degli anni sessanta si verificavano estese epidemie. La più recente piccola epidemia si registrò nel 2002 nel distretto di Chugoku. Esiste un efficiente siste- ma di sorveglianza epidemiologica che interessa tutto il paese. Trasmissione enzootica senza casi uma- ni è stata osservata a Hokkaido. Il vaccino non è raccomandato per viaggi limitati a Tokyo o altre città maggiori.
  • Diarrea del viaggiatore – – Rischio basso.
  • Colera – Nel 2012 il Giappone ha riportato 3 casi di colera, tutti importati.

 

VACCINAZIONI DA CONSIDERARE: quelle di routine ed encefalite giapponese.

 

SICUREZZA

Per la sua configurazione e posizione geografica, il Giappone resta un Paese sottoposto ad importanti movimenti tellurici. A seguito del terremoto dell’11 marzo 2011 l’attività sismica registrata in Giappone si è intensificata e, secondo gli studi più recenti e accreditati, risulta significativamente accresciuta la probabilità di nuovi eventi sismici di rilevante portata. Le strutture – soprattutto alberghiere e i luoghi pubblici – sono ben adeguate a far fronte all’attività sismica, con tecnologie all’avanguardia nel mondo, tuttavia eventi calamitosi di grave portata potrebbero comunque causare danni, soprattutto nelle aree urbane, più densamente edificate e popolate, e in quelle costiere, più esposte a maremoti. Per quanto concerne la situazione della centrale Fukushima-I, sita nell’omonima Prefettura a oltre 200 km a nord di Tokyo, tutti i reattori interessati dall’incidente verificatosi in conseguenza degli eventi dell’11 marzo 2011 sono in stato di arresto a freddo (“cold shutdown”). Sono in corso le procedure per lo smantellamento pianificato dei reattori, che richiedono complessi interventi sull’impianto e nell’area circostante e che dureranno per molti anni. Da evitare nel modo più assoluto l’ area di 30 km dalla centrale di Fukushima-I, oltre alle zone di “evacuazione allargata” a nord ovest di suddetta area, dove si registrano livelli di radioattività ambienta- le superiori a quelli consentiti